L’Idea di Arte degli Angeli Solari

L’ARMONIA DELLE SFERE

LA RISONANZA DELLO SPIRITO

«L’Arte unifica l’Umanità» (N. Roerich)

Il mondo moderno, specialmente quello occidentale, considera l’Arte un lusso distinto da qualsiasi concetto d’utilità, quindi superflua, un piacere e niente altro. Soprattutto “Arte” significa qualcosa di diverso per ciascuno che parla: “autoespressione”, “commento sociale”, “arte per l’arte”, “piacere estetico”, ecc. Oggi non c’è una Legge nell’Arte che possa dire ciò che è bello e ciò che è brutto, ognuno ha il diritto di dire ciò che vuole e ciò che è bello per uno ha lo stesso diritto di essere brutto per un altro. Questo perché il concetto dell’Arte oggi è soggettivo e di conseguenza abbiamo un’Arte soggettiva (nei periodi di decadenza la Conoscenza è “soggettiva”, mentre nei periodi di progresso è “oggettiva”).

Questo metro di giudizio è ambiguo e opinabile, perché così non si potrà mai sapere cos’è il Bello, il Vero e il Giusto, che da sempre sono stati i cardini di ricerca dell’Umanità. La Conoscenza e la Saggezza, tramandataci da millenni se non milioni di anni, ci dicono che noi possiamo dare un “cifrario” preciso all’Arte e fare diventare la Bellezza, la Verità e la Giustizia “oggettive”, misurabili, verificabili, constatabili: attraverso la Legge dell’Armonia.

Armonia è tutto ciò che è regolare, ritmico, ciclico e costante, quindi si può dire che il Bello, il Vero e il Giusto sono tutto ciò che è regolare, costante, ritmico, persistente, il Brutto, il Falso e l’Ingiusto tutto ciò che è aritmico, disordinato, disarmonico, ribelle, demenziale, che non ha legge. Il giudizio viene dato su ciò che irradia: se forze positive o negative.

Nelle Antiche Civiltà di cui l’Uomo ha perso la memoria, l’Arte era definita la “Risonanza dello Spirito”. Per loro ogni Forma era semplicemente ciò che isola, che circoscrive un pezzo di Infinito, se così si può dire, perché l’Infinito non ha pezzi, ma in ogni particella c’è sempre l’Infinito stesso. Ogni Forma è un’apertura verso il Cosmo come rapporto fra Spirito e materia, come complemento indissolubile dall’Energia o Fuoco Eterno che governa l’Universo. “Il Fuoco governa l’Universo” ci diceva tempo fa Eraclito, uno dei tanti messaggeri inviatici dal Governo Spirituale del nostro Pianeta.

Ogni Forma, sia essa un quadro, una scultura, un edificio o una sinfonia, diventa quindi nel microcosmo la rappresentante del macrocosmo, dello Spazio inteso come Vita, come Corpo unico perfettamente integrato e strutturato, un Organismo Vivente dove ad un certo punto c’è un Pianeta, una Stella, una Costellazione, cioè una precisa Gerarchia di Vita e in un altro punto ce n’è un’altra, che costituiscono precise Forme e strutture gerarchiche.

Le linee, i colori, i suoni e le proporzioni sono nient’altro che flussi e vortici di energia che uniscono, legano e mettono in comunicazione queste Gerarchie, offrendo loro un canale attraverso cui manifestarsi nella nostra attività planetaria.

L’Arte come vedete ha dunque quel grande e stupendo compito di aprire una porta e mettere in comunicazione queste Grandi Vite Cosmiche con l’Umanità, cioè una parte molto importante della nostra vita planetaria. Ha il compito di mettere in rapporto il mondo dello Spirito con quello degli Uomini. Come sappiamo c’è una barriera, un anello invalicabile che separa ogni piano, mondo, corpo della manifestazione dall’altro. Non c’è possibilità di comunicazione a meno che l’Uomo stesso non apra la porta e permetta l’entrata. Questa “chiave di passo” è data dal Colore, dal Suono e dal Numero.

Nella perduta Antichità tutto ciò era perfettamente conosciuto ed infatti ancora oggi vediamo la sua espressione nelle Piramidi, nei Templi Greci, nelle Cattedrali Gotiche, in certe opere di pittura rinascimentale (Leonardo, Botticelli, ecc.) e in qualche opera musicale (Bach, Mozart, Beethoven). Lentamente ora i cifrari perduti si stanno ritrovando. Si sta ritrovando soprattutto il fine essenziale della Vita e di conseguenza quello dell’Arte. Il messaggio che da sempre è stato dato all’Umanità è che lo scopo di tutta l’esistenza umana è il ritorno alle origini, a quello stato superiore di Coscienza chiamato Spirito o Energia Una. Tutto ciò che contribuisce a questa acquisizione di Coscienza è utile, tutto il resto è per definizione una pura frivolezza.

In ogni grande Civiltà antica, l’Arte è sempre servita per comprendere di più, per condurre l’Uomo verso esperienze di realtà di livello superiore a quello che possiamo conseguire nella vita ordinaria.

L’Arte non è intesa per essere “goduta” ma per illuminare. La bellezza estetica è solo una conseguenza derivata dall’Armonia Spirituale raggiunta.

Dal Rinascimento, si può dire, non vi è stata più Arte. E in ciò possiamo vedere una curiosa analogia. Con la decadenza della “Religione” decade anche l’Arte e decade soprattutto la Civiltà Solare. Fino al 1400 la Religione era fondata sulla Conoscenza della Divinità Solare, Dio o Sole Spirituale. Il Padre Nostro era una precisa preghiera al Sole Spirituale. Tutta la Liturgia era legata al cammino del Sole: Natale = Solstizio d’Inverno (Nascita del Sole); Pasqua = Equinozio di Primavera (inizio del Ciclo esteriore); S. Giovanni = Solstizio d’Estate (il Sole è al suo punto più alto, annunciazione del Sole)… Non è un caso infatti che dopo il Rinascimento non sia più sorto nessuno Stile come espressione di Cultura/Civiltà di un popolo (Stile = ricerca personale di Regole e Leggi). Questo perché vi è stato un rifiuto delle Regole e Leggi Cosmiche, che sono state sostituite dalla fantasia e dall’immaginazione. In precedenza ogni Stile era espresso e manifestato su precise proporzioni studiate sul Monocordo Pitagorico, il quale, si può dire, era il sintonizzatore attraverso cui passavano le Energie e la Vita dello Spazio che venivano così densificate nella Forma. In base a questo Principio ogni Artista costruiva edifici, quadri, musiche e sculture in base a proporzioni precise. Prima di eseguire ad esempio un quadro tracciava un reticolato (Villard de Honnecourt) sul quale si disegnavano delle figure geometriche a seconda del simbolo che si voleva rappresentare. Poi si realizzava la Forma che era posta in uno Spazio preciso e voluto, attraverso il quale doveva fluire l’Energia.

Mediante l’Arte era così possibile trasmettere alla Vita Sociale e alla Civiltà in generale il Valore e il Principio dell’Armonia, della Bellezza, della Verità e della Legge Cosmica che come un Ponte Arcobaleno legavano la Terra al Cielo. Es. le Piramidi: non un mausoleo sepolcrale, ma Templi di Iniziazione, Catalizzatori di Energia per attirare la Vita dei Piani Superiori. Sono state costruite per toccare un certo punto in altezza. Non solo i Grandi Templi, ma anche oggetti come un boccale o una sedia erano costruiti su proporzioni armoniche. In questo modo si è dato vita a Grandi Civiltà Sacrali.

L’Arte moderna ha perso completamente questa conoscenza, da “oggettiva” è diventata “soggettiva”. Un quadro ha perso il suo messaggio di Vita e di Energie, ha perso il suo preciso irradiare attraverso il Simbolo e la Proporzione, dove un colore o un occhio erano messi in un punto preciso e voluto perché questa era la proporzione 1/3 o 2/5 di una figura geometrica e lì c’era una precisa Gerarchia di Vita. L’ Arte moderna mette un colore, un occhio, una forma dove piace all’autore che rifiuta qualsiasi Legge Armonica. L’Opera d’Arte in questo modo non è più canale attraverso cui la Vita (Energia) si irradia sulla Terra portando i suoi Luce, Amore, Potere ma un fatto estetico, di gusto e di desiderio (piacere) che blocca l’Energia sul Piano Emotivo o anche su quello Mentale ma non giunge mai su quello Intuitivo o Buddhico. L’Arte moderna è quindi un’espressione inutile, morta, fuorviante, distruttiva dal punto di vista Spirituale, perché lo Spazio sul quale opera non è riconosciuto, è morto, senza vita, quindi senza comunicazione. Si può infatti comunicare solo mediante la Vita, le molecole, gli atomi, la memoria dello Spazio o Sostanza. Lo Spazio è “ciò che contiene tutto ciò che è”, è Dio, è Vita, è la Madre del Mondo, il Grande Collegatore (in un atomo c’è tutta la memoria della sua vita).

Dove è avvenuta la degenerazione? Tutta la nostra Civiltà e Cultura materialista e massificata derivano dallo Spazio Euclideo e dal suo uso, dove un punto è uguale ad un altro, così come in questa Civiltà un uomo è uguale ad un altro (non è vero, siamo equivalenti, cioè il valore è uguale, non la Coscienza). Nello Spazio non esiste una Vita uguale all’altra, quindi un punto nello Spazio non è mai uguale ad un altro. In questa visione euclidea lo Spazio è un campo di fondo, opaco, morto che neutralizza i colori. È il campo musicale che assorbe e mescola tutti i toni e le note. Nell’Arte moderna si può dire che è il campo piatto dove ogni pigmento di colore è uguale al suo vicino di quel tono. Nello Spazio Euclideo manca quindi la possibilità di comunicazione, non c’è Vita, Energia ma solo Isolamento. L’Arte moderna quindi è l’espressione figurata dell’isolamento in cui l’uomo attuale è stato posto o si è posto (il risultato non cambia), chiuso nella comunicazione con il suo vero Sé, con gli altri uomini, con gli altri Regni di Natura e gli altri Mondi. L’Arte moderna nel migliore dei casi è una specie di lodevole giornalismo fatto di acute osservazioni e di una glorificazione di tutti quegli oggetti materiali della vita quotidiana che gli insegnamenti spirituali ci dicono invece di superare (desiderio, emozioni, sensazioni, paure, ecc.). Nel caso peggiore e più comune è invece nevrosi, egotismo, schizofrenia e psicosi varie. Non è giusto chiamare maestri persone che producono disarmonia, che producono energie negative e le riversano sulle persone che guardano i loro quadri, film, ecc. o sentono le loro musiche. Un quadro come un pane è nient’altro che una pellicola sensibile che riceve le impressioni del suo creatore. In questo modo un quadro o un pane diventano un alter ego, un duplicato energetico dell’autore. Chi si mette un quadro in casa è come se si mettesse l’artista, chi mangia il pane è come se mangiasse il panettiere e comunque riceve le energie che l’artista o il panettiere seguono nella loro vita…

Il quadro, la musica, il romanzo, il film sono il tentativo che molti artisti fanno per liberarsi (catarsi) dei loro mali.

La vera Arte è quella Astratta.

Se lo scopo dell’Arte è quello di aprire la Porta alle Energie Superiori, allora non si possono raffigurare che Simboli che rappresentino queste Energie e questi non possono essere che astratti, in quanto dimorano sul Piano degli Archetipi, dal quale sono discese tutte le Idee (il Simbolismo è una Scienza esatta su come aprire la Porta del Significato agli uomini. Il Simbolo è il trait d’union fra la Realtà e l’Apparenza. Quando un’Energia, un’Entità prende contatto con la Sostanza forma un Simbolo, cioè un vestito che vela la Realtà, perché il sapere degli uomini non è ancora in grado di accedere direttamente ad Essa. Più un’Energia è alta, più il Simbolo assume Forme Astratte).

L’Uomo deve sedersi sul posto assegnatogli dall’Evoluzione e di lì operare. Il problema dell’Arte Astratta attuale è che essa è disarmonica ed è nata da un concetto negativo di distruzione, di negazione (Picasso), di rottura delle forme classiche, del “mondo orribile” come veniva chiamato. Essa risiede quindi sul piano della Mente Concreta, mediante la quale analizza, discrimina, critica e separa. L’astrattezza dell’arte attuale non è data da una precipitazione armonica degli Archetipi Cosmici ma da un impulso distruttivo, di rifiuto, di negazione della Legge di Armonia e dell’Ordine Cosmico. All’inizio questa “tabula rasa” è stata esaltante, dopo qualche tempo però non si sapeva più dove si era andati a finire… Non è questa l’Arte Astratta che intendiamo noi. Essa è Armonia, Legge, Ritmo, Ordine, Proporzione, Bellezza, Verità, Giustezza. Paul Klee ha definito l’Arte Astratta come un “segno spirituale nei confronti di un mondo orribile”. Non a caso quasi tutte le Religioni (eccetto quella Cattolica) hanno proibito il culto delle immagini che potevano sviare i fedeli dal Sacro e attirarli verso il mondo materiale. L’astrattezza non ha impedito di raggiungere alti livelli estetici (es. Arte araba, calligrafia cinese e giapponese). Le Chiese, le Moschee e i Templi avevano la funzione, come espressioni di Arte Astratta, di rappresentare con la loro architettura perfetta l’Ordine in mezzo al disordine, al caos della vita quotidiana. Per capirlo basta guardare dal Silenzio interiore della Chiesa lo scorrere tumultuoso della vita materiale attraverso il portone aperto.

Il massimo esempio di Arte Astratta è la Musica. Gli artisti più sensibili e spirituali (Leonardo, Mondrian, Kandinskij, Scriabin, ecc.) hanno sempre cercato questa sintonia fra Suono e Colore. Oggi finalmente siamo arrivati a capire che suoni, colori e immagini non sono che vibrazioni e che fra di loro vi è una corrispondenza precisa, che un quadro può essere trasformato in sinfonia e viceversa. La pittura astratta può quindi raggiungere lo stesso risultato, anche il più elevato della musica. L’Arte Astratta, sia essa espressa geometricamente o gestualmente o anche figurativamente, è “un’apertura verso il Cosmo, lo Spazio” attraverso la quale passa il Significato, la Risonanza dello Spirito. La distinzione astratto-figurativo, come espressa dalla critica odierna, è illusoria e sterile, perché quello che conta è l’illuminazione del Mondo, l’irradiazione delle Energie Spirituali verso l’Umanità.

Nelle antiche Civiltà Sacrali ogni Forma era costruita in modo da tener sempre presente questa concezione dell’Infinito, della sacralità della Vita e dello Spazio in cui viviamo.  “Una Forma è ciò che isola l’Infinito”. Gli Antichi realizzavano le loro opere con questa comprensione: Cielo (Spirito) Uomo (colui che sta in mezzo per unire i due) Terra (Materia). I Greci hanno basato tutte le loro costruzioni su precise misurazioni, cosa che invece non hanno fatto i Romani. Innanzitutto i Templi erano orientati tutti verso l’Omphalos, cioè l’Ombelico del Mondo che prima era Delo e poi Delfi. Es. Allineamento: se noi cerchiamo sulla cartina tutti i Templi dei maggiori Dei, vediamo che essi seguono dei percorsi precisi e sono allineati tra di loro a seconda dell’energia espressa. Ogni Dio corrispondeva ad una energia precisa. Non solo, ma attorno ad un Centro di particolare Energia (Delo, Delfi, Sardi) simbolo del Sole era distribuito lo Zodiaco. Questo per far capire come si vive in modo Sacro: “Come in Alto così in Basso”. Ogni Città e Provincia che si trovavano in una determinata zona zodiacale coniava delle monete con il segno zodiacale equivalente. Così nell’Uomo l’allineamento dei Centri: colonne su cui si erge il Tempio. Ogni Tempio aveva una precisa durata, passata la quale veniva scalpellato via. Il Tempio era un monumento allo Spazio che è Vita, all’Infinito, alle Leggi dell’Armonia. Nei Regni di Natura chi può toccare il Cielo e unirlo alla Terra è l’Uomo, così come nel Tempio chi tocca il Cielo e lo unisce alla Terra è la Colonna. Questo simbolo è molto chiaro, infatti col passare del tempo hanno scalpellato le colonne e le hanno fatte diventare Cariatidi. L’Uomo come Colonna non era però visto come colui che doveva reggere il peso del Cielo e dell’Universo ma come legame che unisce, come canale dove passa il fluido dal Cielo per essere riversato sulla Terra (le prime due colonne ai lati erano leggermente strombate, non come visione ottica ma per potersi ricongiungere come Uomo nell’Infinito, al Punto dello Spirito. I frontoni erano triangoli cosmici in cui si evocavano particolari Energie Cosmiche rappresentate da vari personaggi mitologici). Anche i Vasi che sicuramente avrete visto tutti non erano oggetti ornamentali ma dei perfetti risuonatori che vibravano secondo le Energie degli Dei a cui erano dedicati. I disegni esterni erano solo degli orientatori spaziali, affinché si piazzassero nel modo giusto, cioè fossero ben orientati. Anche le Cattedrali Gotiche erano Vasi che dovevano risuonare. Anche l’Uomo è un Vaso che deve risuonare a seconda delle sue Energie. Queste sono state le basi per la costruzione di una Grande Civiltà Sacrale.

Queste sono le basi che noi dobbiamo fare risorgere, che dobbiamo richiamare in vita per l’edificazione del Tempio della Nuova Era. Come? Con l’Arte, cioè con l’Armonia, facendo diventare ognuno di noi un Tempio, un Vaso, un’Opera d’Arte che risuona di Armonia Cosmica. L’Arte è lo strumento più consono e proprio per l’emissione di Luce tanto che, possiamo dire, essa può essere definita come suo sinonimo. Un’opera d’Arte può infatti essere un magnifico strumento per aiutare un individuo a “camminare nella Luce”, illuminandolo e portandolo oltre la soglia della Porta dell’Anima. La Luce è una delle qualità dell’Anima perché porta al riconoscimento della separatività, quindi dell’“oscurità” in cui versa ancora la personalità dell’uomo e soprattutto illumina la realtà dell’Unità fondamentale nella quale tutti i Sé vivono. Tramite un’opera d’Arte si può attingere alla Luce, per il proprio sviluppo e come dono di illuminazione e guarigione per gli altri. Un’opera d’Arte è una Porta tramite cui le energie della Luce, della Bellezza e dell’Armonia possono riversarsi sugli uomini, soccorrendoli nelle disarmonie dei loro rapporti. Un’opera d’Arte può essere un Mandala come pensiero-seme per la meditazione, un’Icona che, tramite la perfezione armonica delle sue forme, può portare alla trascendenza oppure un Tabernacolo che apre le sue ante all’irradiazione sacrale delle energie guaritrici del DIVINO ARTISTA, pura essenza di AMORE, PERFEZIONE, ARMONIA e UNITÀ. Un’opera d’Arte può infine essere un mezzo stupendo di Servizio, di illuminazione e di guarigione (la causa di ogni malattia è sempre una disarmonia) che gli uomini hanno a disposizione per risolvere i loro problemi e i loro mali. È uno dei massimi Poteri a loro disposizione.

In futuro l’Arte si raffinerà sempre di più in questo suo Essere Luce, fino a dissolvere il suo supporto materiale per esprimersi come Pura Luce. Il Laser ha aperto in questa direzione una porta che sarà sempre di più spalancata fino a rivelarci magnifiche composizioni di luce. Provate ad immaginare dipinti simili composti di raggi di luce colorati, a formare giganteschi quadri luminosi sulle piazze, nelle scuole, nelle stazioni e aeroporti (che sono le porte d’entrata e di uscita di una città), ecc. Questo non è un sogno ma la Realtà che sta rapidamente precipitando nella nostra vita.

L’Umanità oggi ha vitalmente bisogno dell’Arte. Ne ha bisogno come strumento necessario all’impostazione della sua vita come Ordine, Proporzione, Ritmo, Bellezza, Luce e Armonia. Dal punto di vista materiale l’Arte certamente è un lusso superfluo e secondario che soddisfa solo certi desideri di sensazioni emotive. Dal punto di vista spirituale l’Arte è fondamentale, perché è mediante essa, come massima conoscenza raggiungibile sul piano intuitivo dall’Umanità, che possiamo percorrere il Sentiero che ci porta all’acquisizione della Coscienza e della Vita. Quando capiremo l’importanza che assumono nella nostra vita i colori, i suoni, i profumi da una parte e i rumori, gli odori e l’assenza di colore e di Luce dall’altra e ci renderemo conto di quanta influenza abbiano su di noi gli oggetti che ci circondano e quanto possano incidere sulla nostra vitalità e salute fisica e morale certi colori lividi e sporchi, certe linee e segni sgraziati, certi odori nauseabondi e impuri, cioè le cause che ci rendono nevrotici, ansiosi, aggressivi e isterici, allora capiremo la necessità di diventare tutti Artisti impegnati nella costruzione di una Società armonica come un’Opera d’Arte. È ovvio che questa società sarà possibile costruirla solo se quest’Armonia sarà realizzata prima in noi stessi, quando cioè faremo diventare la nostra stessa vita un’Opera d’Arte…

Sia questo il nostro proposito!

«Le limitazioni imposte alla creatività sono segno di declino per l’umanità, mentre ogniqualvolta il potere creativo rinacque portò a nuove conquiste.
E dal momento che ciò è risaputo, perché non si applica l’arte alla vita?»
(AGNI YOGA - Fratellanza, 498)

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