LE ARMONIE DELLA NOSTRA VITA

Unsers Lebens Harmonien

Anche Beethoven non dovrebbe mai mancare nel nostro nutrimento musicale quotidiano …

Dal nostro “L’Influenza Segreta della Musica” (di Cyril Scott):

“Vediamo per iniziare ciò che ispirò la simpatia (insistiamo ancora sul senso etimologico della parola) nell’opera di Beethoven; bisogna prima capire meglio che ciò che dà alla musica un carattere descrittivo superiore, più potente della letteratura, del teatro, della pittura o della poesia risiede nella sua libertà senza restrizione e nel suo richiamo diretto,irresistibile all’intuizione o al subcosciente. L’ascoltatore, come abbiamo visto nel primo capitolo, assimila intuitivamente il messaggio della musica e lo immagazzina nel suo subconscio, nella maggior parte dei casi senza neanche rendersene conto. Così il grande vantaggio della poesia tonale è di poter esprimere assolutamente tutto in un linguaggio codificato, che il cuore comprende senza che debba essere riferito allo spirito conscio. Per contro si sa che è la parola che turba nella letteratura e che lo spirito è offeso da essa. Sappiamo anche bene come un’umanità superficiale si opponga facilmente a ciò che considera poco piacevole, per chiudere la porta ad un campo d’immense conoscenze. È questo il classico processo che limita lo sviluppo della vera simpatia, giacché è evidente che solo ciò che si capisce può essere perdonato.Era quindi necessario dare al mondo un medium o un mezzo d’espressione per obbligare l’umanità ad accogliere questa comprensione, che lo desiderasse o no.Questo medium, questo strumento, fu la musica di Beethoven; fu essa che condusse gli uomini a capire non solo le sofferenze più visibili dei loro simili, le loro pene, gli isolamenti, i mali fisici, ecc., ma anche quell’insieme di emozioni, di sentimenti, di passioni che li tormentavano e dei quali non osavano parlare… Non ci è mai capitato di menzionare il termine simpatia durante il corso degli studi che abbiamo consacrato all’era vittoriana. All’epoca ci furono anche dei filantropi — dove non se ne trovano?— ma la facoltà di sentire CON e non semplicemente VERSO, non era stata ancora sviluppata. Il conformismo e lo spirito di reverenza, esageratamente coltivati,ostacolavano lo sviluppo di questo sentimento reale e delicato. È per questo che tante persone devote, a dispetto delle loro credenze, erano totalmente intolleranti e spogliate della minima dolcezza che ispira la simpatia. Queste erano talmente preoccupate del loro dovere e dei loro obblighi verso Dio, che non rimaneva loro nulla da offrire ai loro fratelli. La sola manifestazione di simpatia ammessa era strettamente regolata dal codice delle convenzioni, come lo erano il pensiero, le abitudini, ecc. C’erano delle situazioni nelle quali era fuori luogo testimoniare della simpatia: una donna che si faceva sedurre,per esempio, non doveva essere oggetto di compassione in nessun modo, e la stessa ostile rigidità si applicava ai miscredenti e agli anticonformisti d’ogni natura. Questo era all’incirca il comportamento generalizzato della società fino allora; ma con Beethoven si sarebbe operata una miriade di cambiamenti…

La musica di Beethoven, in poche parole, permise di consacrare l’unione del cuore e dello spirito, che è la condizione di base perla vera comprensione. Beethoven umanizzò l’umanità”.

Oggi abbiamo pensato di ricordare la Fantasia per Piano,Coro e Orchestra in Do minore, Op. 80… Il mitico Ludwig la compose in gran fretta,come “brillante finale” per il concerto del 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien (uno di quelli gestiti da Emanuel Schikaneder, il primo Papageno della storia!); un concerto sicuramente memorabile, tenendo conto del fatto che si trattò della prima esecuzione pubblica della Quinta e della Sesta Sinfonia (e Beethoven stesso suonava il piano nella Fantasia Corale!). Wow… Ci pensate?Nello stesso concerto la prima assoluta della Quinta e della Pastorale!! Non ho parole…

Il testo cantato dal coro nella Fantasia è una sintesi estremamente poetica ed evocativa, in pieno stile romantico, di quella che dovrebbe essere la funzione dell’arte…

 

Schmeichelnd hold und lieblich klingen

unsers Lebens Harmonien,

und dem Schönheitssinn entschwingen

Blumen sich, die ewig blüh'n.

 

Fried und Freude gleiten freundlich

wie der Wellen Wechselspiel;

was sich drängte rauh und feindlich,

ordnet sich zu Hochgefühl.

 

Wenn der Töne Zauber walten

und des Wortes Weihe spricht,

muss sich Herrliches gestalten,

Nacht und Stürme werden Licht,

 

äuß're Ruhe, inn're Wonne,

herrschen für den Glücklichen

Doch der Künste Frühlingssonne

lässt aus beiden Licht entsteh'n.

 

Großes, das ins Herz gedrungen,

blüht dann neu und schön empor,

hat ein Geist sich aufgeschwungen,

hallt ihm stets ein Geisterchor.

 

Nehmt denn hin, ihr schönen Seelen,

froh die Gaben schöner Kunst.

Wenn sich Lieb und Kraft vermählen,

lohnt dem Menschen Göttergunst.

 

Con carezzevole dolcezza

risuonano le armonie della nostra vita

e dal sentimento di bellezza sbocciano

fiori che rifioriscono in eterno.

Pace e serenità fluiscono lietamente

come l’andirivieni delle onde.

Il rancore, l’amarezza

fanno posto a più alti sentimenti.

Quando domina la magia dei suoni

e sacre parole si fanno udire,

allora il meraviglioso si manifesta,

notte e tempesta diventano luce.

Pace esteriore e letizia interiore

regnano per gli animi felici.

Il sole primaverile delle arti

fa scaturire la luce dalla loro unione.

Quanto di grande c'è nei nostri cuori

torna a fiorire ancora più bello,

non appena lo spirito si libra

un coro celestiale risuona tutt’intorno.

Accogliete allora, anime belle,

lietamente i doni dell’arte.

Quando l’amore si unisce alla forza

l’uomo è ricompensato dal favore degli dei.